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ELENCO DI TUTTI I POST SUL SISTEMA SOLARE

domenica 26 febbraio 2023

VIDEO LEZIONI DI ASTRONOMIA da ''La scienza in un click'' di Fabio Bellardini.

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Aggiornato il 26/02/2023

ASTRONOMIA VIDEO
La scienza in un click

Raccolta di video su vari argomenti di astronomia, ottimamente esposti da parte di Fabio Bellardini.
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IL SOLE LA NOSTRA STELLA:
 

I PIANETI INTERNI:
 

I PIANETI GIGANTI:
 

PIANETI NANI, ASTEROIDI e COMETE:
 

LA LUNA:
 

LE ECLISSI SOLARI & LUNARI:
 

L'INTERNO DELLA TERRA:
 

I MOVIMENTI DELLA TERRA:
 

L'OSSERVAZIONE DEL CIELO:
 

AMMASSI STELLARI E GALASSIE:
 

ORIGINE E FUTURO DELL'UNIVERSO:
 
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by LA SCIENZA IN UN CLICK di (Fabio Bellardini).


martedì 7 febbraio 2023

LA SUPERNOVA del 1006 dC . by INSA .

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Aggiornato il 07/02/2023

SN 1006

La SN 1006, è la supernova più brillante mai registrata nella storia, raggiungendo una magnitudine visiva stimata di -7,5 e superando di circa sedici volte la luminosità di Venere.

( L'immagine sopra mostra l'estensione del residuo di supernova designato SN 1006. In questa immagine a raggi X scattata con il telescopio spaziale Chandra, il gas a molti milioni di gradi è mostrato in rosso e verde, mentre gli elettroni ad altissima energia sono mostrati in blu. Sebbene non sia noto quale tipo di stella abbia creato questo residuo, si ritiene che il progenitore fosse molto probabilmente una nana bianca che è esplosa quando ha superato il limite di Chandrasekhar dopo aver cannibalizzato una vicina stella compagna ).
LINK: ''QUI'' .

Resoconti storici:
Esistono molte registrazioni di questo evento, sia in Asia, in Africa ed in Europa, si parla dell'apparizione di una ''Stella nova'' tra il 30 aprile e il 1º maggio 1006. Le cronache più numerose sono state redatte in Cina, mentre quelle arabe si contraddistinguono per la loro accuratezza. 
Mentre le osservazioni fatte all'abbazia di San Gallo in Svizzera, che si trova a 47,5 gradi di latitudine nord, sono risultate estremamente utili per individuare la declinazione dell'evento.
Ma fu l'astrologo egiziano Ali Bin Ridwan a lasciare la descrizione storica più completa dell'evento, difatti nel suo commentario al Tetrabiblos di Tolomeo si trova scritto: 
'' l'oggetto fu 2,5/3 volte più grande del disco di Venere, e raggiunse circa un quarto della luminosità della Luna ''. 
Assieme agli altri osservatori, egli scrive che la stella si trovava bassa sull'orizzonte meridionale, infatti pure gli scritti dei monaci dell'abbazia benedettina di San Gallo concordano con le osservazioni di Bin Ridwan per quanto riguarda magnitudine e posizione nel cielo, e scrivono: 
" In modo meraviglioso, essa era a volte contratta, a volte diffusa, e inoltre, a volte spenta... Si vide similmente per tre mesi ne' limiti più interni del Mezzogiorno, oltre tutte le costellazioni che si veggono nel cielo ".
Quest'ultima frase è a volte interpretata come indicazione che la supernova fosse di tipo Ia
Nel frattempo, lo scienziato persiano Ibn Sina (Noto in occidente come Avicenna, 980 - 1037 dC) fornisce un interessante resoconto di un oggetto celeste transitorio che iniziò di colore giallo verdastro, e successivamente divenne biancastro e scintillò selvaggiamente alla sua massima luminosità, prima di emettere scintille e alla fine scomparire dalla vista.
Alcune fonti indicano che la stella fosse abbastanza brillante da proiettare ombre, e che fu certamente visibile durante il giorno per qualche tempo, tanto che l'astronomo moderno Frank Winkler ha detto.
" Nella primavera del 1006, la gente potrebbe essere stata in grado di leggere manoscritti a mezzanotte per mezzo della sua luce ".
La maggior parte degli astrologi interpretò l'evento come portatore di guerra e carestia, ma è degno di nota che l'interpretazione che il cinese Chou K'o-ming ne diede all'imperatore fu di "buon auspicio".
In un record cinese, noto come Songshi, la "Stella ospite" è stata segnalata per essere un po' più a sud della (antica costellazione cinese) Di, quindi a est della moderna costellazione del Lupo, e circa un grado a ovest della costellazione del Centauro. I documenti cinesi indicano anche che la supernova è apparsa in due fasi distinte; La prima fase fu un periodo di tre mesi durante il quale la "Stella ospite" ha brillato al massimo della sua luminosità, dopodiché si è notevolmente affievolita. L'inizio esatto della seconda fase non è chiaro, ma sembrava essere tornata per un periodo di circa diciotto mesi dopo la prima, luminosa fase. 

Un petroglifo forse raffigurante la supernova del 1006 dC (simbolo della stella, a destra del centro) e la costellazione dello Scorpione (simbolo dello scorpione, a sinistra del centro). Il masso su cui compaiono i petroglifi si trova nel White Tanks Regional Park, Phoenix, AZ. Credito immagine: John Barentine, Osservatorio di Apache Point ).

Determinazione dei resti:
Sebbene la SN 1006 fosse nota dai documenti storici, il resto effettivo non fu scoperto fino al 1965, quando gli astronomi Frank Gardner e Doug Milne usarono il radiotelescopio Parkes per indagare su una nota sorgente radio denominata PKS 1459-41 che si trovava vicino alla stella Beta Lupi. 
Come si è poi scoperto, la loro indagine ha rivelato un guscio circolare con un diametro di 30 minuti d'arco, che in seguito si è rivelato essere il residuo della supernova che tanti osservatori hanno riportato nell'anno 1006 d.C.
Le osservazioni di conferma hanno mostrato sia raggi X duri che emissioni ottiche dal residuo. Ulteriori esami effettuati nel 2010 con l'osservatorio di raggi gamma HESS hanno rivelato prove di emissioni di raggi gamma estremamente energetiche dal residuo. Tuttavia, nonostante una ricerca diligente, non è stata trovata alcuna prova o traccia di un buco nero associato o di una stella di neutroni né all'interno né nelle vicinanze di SN 1006. arXiv:1702.02054 .
In pratica, questo è prevedibile da una supernova di tipo Ia, in cui la stella progenitrice è completamente distrutta. Infatti, dal momento che un ulteriore studio del 2012 non ha trovato prove della presenza di stelle compagne giganti o sub-giganti sopravvissute, la maggior parte degli investigatori ora crede che il progenitore di SN 1006 fosse in realtà una coppia di nane bianche che sono esplose quando si sono fuse o si sono scontrate. arXiv:1305.4489 .


Ripercussioni sulla Terra:
La maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che gli eventi di supernova che si verificano entro circa 1 kiloparsec (3.200 anni luce) dalla Terra possono avere un impatto significativo, se non necessariamente fatale, vista la quantità di radiazione di raggi gamma che raggiungerebbe la Terra. L'impatto maggiore sarebbe sullo strato di ozono, che potrebbe produrre effetti imprevedibili sulla vita vegetale e animale, nonché sul clima globale.
Tuttavia, alla sua distanza di circa 7.200 anni luce, la SN 1006 non sembra aver influenzato la Terra in modo significativo, anche se esistono alcune prove che almeno alcune delle sue emissioni di raggi gamma hanno raggiunto la Terra, difatti esse sono state trovate nei depositi di nitrato in campioni di carote di ghiaccio antartico.

Un potente acceleratore di particelle:
I resti di supernova possono comportarsi come potentissimi acceleratori di particelle, in grado di produrre raggi cosmici fino a energie di qualche PeV. La conferma arriva da uno studio guidato dall’astrofisica Roberta Giuffrida (Università di Palermo e Istituto nazionale di astrofisica) pubblicato su Nature Communications.
  LINK: ''QUI'' .
Il nostro pianeta viene costantemente bombardato da particelle altamente energetiche – principalmente protoni – chiamate raggi cosmici. lo studio dei raggi cosmici è un argomento di grande interesse per vari campi della scienza, ad esempio per le conseguenze che possono avere su attrezzature e astronauti nello spazio, dove la naturale protezione fornita dal campo magnetico terrestre è minore o nulla. Alcune di queste particelle possono anche raggiungere energie estremamente elevate, fino a un ordine di 1020 eV: oltre 40 milioni di volte l’energia massima prodotta dal Large Hadron Collider, il più grande acceleratore di particelle costruito dall’uomo.


Cosa accelera le particelle fino a energie così elevate? Da tempo è stato suggerito che raggi cosmici fino a energia di qualche PeV (1015 eV) possano venire accelerati nei resti di supernova, nebulose in rapida espansione prodotte dall’esplosione di stelle di grande massa, che potrebbero cedere fino al 10-20 per cento della loro energia cinetica alle particelle che vengono accelerate. Osservate alle onde radio e ai raggi X, queste nebulose mostrano spesso emissione dovute a particelle relativistiche in moto in campi magnetici – la cosiddetta emissione di sincrotrone. In alcuni casi è stata anche individuata emissione di raggi gamma, prodotta dall’interazione tra protoni relativistici e il mezzo (gas e polveri) dentro cui il resto di supernova si sta espandendo. Aver individuato queste emissioni non fornisce però una prova certa del fatto che i resti di supernova possano produrre raggi cosmici. Una prova più concreta potrebbe arrivare dalla stima della densità del materiale compresso dall’onda d’urto prodotta dalla supernova e in rapida espansione. Il materiale compresso nei resti di supernova soddisfa infatti le condizioni di shock forte: il materiale compresso (post-shock) ha una densità 4 volte maggiore del materiale ancora non compresso (pre-shock). Modelli che descrivono il meccanismo di accelerazione di raggi cosmici prevedono invece che questo rapporto di densità debba essere almeno pari a 7, e deve dipendere dall’orientamento tra il campo magnetico locale e la direzione di propagazione dell’onda d’urto (zero se perpendicolari, massimo se paralleli).

Il resto di supernova Sn 1006 – residuo di un’esplosione stellare osservata nella costellazione del Lupo nell’anno 1006 – è uno degli oggetti più interessanti per studiare il ruolo dei resti di supernova nell’accelerazione di raggi cosmici. Sn 1006, infatti, si sta espandendo in un mezzo tenue ed uniforme, come testimoniato dalla sua forma pressoché circolare. Questo facilità la misura di densità pre- e post-shock e la loro dipendenza dall’angolo tra campo magnetico e direzione di propagazione dell’onda d’urto. Diversi studi hanno anche dimostrato l’esistenza di particelle relativistiche in questo resto di supernova.
«Il nostro progetto è nato con lo scopo di mostrare, per la prima volta, evidenza di accelerazione di raggi cosmici da parte di shock di resti di supernova, uniche sorgenti galattiche in grado di fornire la potenza necessaria ad accelerare particelle», spiega l’astrofisica Roberta Giuffrida (Università di Palermo e Inaf – Osservatorio astronomico di Palermo), prima autrice di un articolo su Sn 1006 pubblicato questa settimana su Nature Communications. «Grazie allo studio dell’emissione X del resto di supernova Sn 1006 mediante due diversi telescopi spaziali per i raggi X (Chandra della Nasa e Xmm-Newton dell’Esa), abbiamo trovato un’efficiente accelerazione dove il campo magnetico risulta parallelo alla direzione di propagazione dello shock. A questi nuovi risultati osservativi abbiamo aggiunto il confronto con simulazioni che prevedono l’esistenza di una regione immediatamente dietro il fronte di shock che opera da fonte di energia aggiuntiva per l’accelerazione di particelle. L’ottimo accordo tra risultati teorici e sperimentali conferma che Sn 1006 sta cedendo tra il 10 e il 20 per cento della sua energia cinetica per accelerare adroni». 
Questo fornisce una prova sostanziale che Sn 1006 sia un acceleratore di particelle cosmico, capace di produrre raggi cosmici.
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A cura di Giovanni Donati.


venerdì 3 febbraio 2023

QUATTRO NUOVE COMETE PERIODICHE: 453P - 454P - 455P - 456P . CATALOGATE PER VOI DA INSA.

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Il Minor Planet Center il 2 febbraio 2023 ha nominato 4 nuove comete periodiche:
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453P/WISE-LEMMON

La 453P/WISE-Lemmon denominata anche 2010 BN109 e 2022 V1, è una cometa periodica che appartiene alla famiglia dinamica delle comete di Giove. Nell'ultimo secolo non è mai passata a meno di 1 UA da Giove.
La scoperta della cometa è avvenuta quando un oggetto apparentemente asteroidale di 19a magnitudine è stato trovato dal Mt Lemmon Survey nelle immagini scattate con il riflettore da 1,5m il 1,33 novembre 2022. È stata poi posizionata sul PCCP come C8AXVA2 dopo che le caratteristiche cometarie sono state notate da Hirohisa Sato e confermate da altri astrometristi. C'erano immagini pre-scoperta del Mt. Lemmon dal 7 ottobre 2022, e successivamente Nakano è stato in grado di collegare la cometa con un asteroide scoperto da WISE il 28,89 gennaio 2010 e designato come 2010 BN109.  La cometa era al perielio a circa 2,3 UA nel marzo 2023 e ha un periodo di circa 12,7 anni.

Passaggi al perielio:
Passaggi al perielio effettuati e prossimi a breve (Dal sito di Seiichi Yoshida):
_ 9 giugno 2010 - _ 3 marzo 2023 - _ 22 dicembre 2035 - _ 23 settembre 2048 - ecc.

Parametri orbitali:

DATI del Central Bureau Electronic Telegrams:

                    Epoca = 2023 Febbraio 25.0 TT
     T = 2023 Marzo 3.04773 TT        Peri. =  70.83685
     e = 0.5825023                    Nodo  =  42.89723 (2000.0)     
     q = 2.2783765 UA                 Incl. =  27.06775
     a = 5.4572186 UA  n = 0.07731202     P =  12.75 anni
Previsione dei futuri passaggi:
Epoca = 2035 Dicembre 19.0 TT T = 2035 Dicembre 22.34020 TT Peri. = 71.66721 e = 0.5800813 Nodo = 42.19231 (2000.0) q = 2.2892765 UA Incl. = 27.32773 a = 5.4517132 UA n = 0.07742916 P = 12.73 anni Epoca = 2048 Ottobre 11.0 TT T = 2048 Settembre 23.67737 TT Peri. = 71.09010 e = 0.5788136 Nodo = 41.88029 (2000.0) q = 2.3258528 UA Incl. = 27.31659 a = 5.5221455 UA n = 0.07595254 P = 12.98 anni
Diagramma orbitale - JPL ).
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454P/PANSTARRS 139

La 454P/PanSTARRS, denominata anche 2022 U5 e 2013 W3, è una cometa periodica che appartiene alla famiglia dinamica delle comete gioviane.
Il team di PanSTARRS 2 ha scoperto un asteroide di magnitudine +21 nelle immagini scattate con il Ritchey-Chretien da 1,8m il 24,50 settembre 2022. Le osservazioni di conferma con il CFHT hanno mostrato caratteristiche cometarie ed è stata quindi posizionata sul PCCP come P21AXhm. PanSTARRS ha poi trovato sue osservazioni precedenti alla scoperta che la mostrano come apparentemente asteroidale, effettuate tra il 25 novembre 2013 e il 6 gennaio 2014 e osservazioni ancora di PanSTARRS dall'agosto 2021 al settembre 2022. Ci sono anche osservazioni DECam del settembre 2021 e del Mt Lemmon Survey il 20,44 ottobre 2022. La cometa era al perielio a circa 2,7 UA nel luglio 2022, e ha un periodo di circa 8,6 anni. 

Passaggi al perielio:
Passaggi al perielio effettuati e prossimi a breve (Dal sito di Seiichi Yoshida, e del CBET):
_ 5 novembre 2013 - _ 26 luglio 2022 - _ 21 marzo 2031 - _ 16 novembre 2039 - _ 1 agosto 2048 - ecc.

Parametri orbitali:

DATI da Seiichi Yoshida:

Epoca 2023 Febbraio 25.0 TT = JDT 2460000.5 
T 2022 luglio 26.01695 TT                        da Rudenko 
q   2.6857737 UA           (2000.0)           P               Q 
n   0.11428549     Peri.   20.00001     +0.28226245     -0.91870556 
a   4.2054129 UA   Nodo    54.58772     +0.82761255     +0.08756840  
e   0.3613531      Incl.   19.81244     +0.48516531     +0.38511281 
P   8.62 anni 
da 78 osservazioni 2013 Nov 25 - 2022 Nov 24, residuo medio 0".3.
Previsioni del Central Bureau Electronic Telegrams:
                    Epoca = 2031 Aprile 4.0 TT
     T = 2031 Marzo 21.34137 TT       Peri. =  20.07773
     e = 0.3599924                    Nodo  =  54.54690 (2000.0)     
     q = 2.7016869 UA                 Incl. =  19.78583
     a = 4.2213358 UA  n = 0.11363948     P =   8.67 anni

                    Epoca = 2039 Novembre 28.0 TT
     T = 2039 Novembre 16.48598 TT    Peri. =  20.20543
     e = 0.3609546                    Nodo  =  54.46968 (2000.0)
     q = 2.6880251 UA                 Incl. =  19.80312
     a = 4.2063134 UA  n = 0.11424880     P =   8.63 anni

                    Epoca = 2048 luglio 23.0 TT
     T = 2048 Agosto 1.69067 TT       Peri. =  20.67283
     e = 0.3563288                    Nodo  =  54.36778 (2000.0)
     q = 2.7409231 UA                 Incl. =  19.73042
     a = 4.2582658 UA  n = 0.11216437     P =   8.79 anni
Diagramma orbitale - JPL ).
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455P/PANSTARRS 71

La 455P/PanSTARRS, denominata anche P/2022 R7 , P/2017 S9 e P/2011 Q5, è una cometa periodica che appartiene al gruppo delle comete della fascia principale degli asteroidi (MBC).
La cometa è stata scoperta nelle immagini di PanSTARRS 1 scattate con il Ritchey-Chretien da 1,8m il 30,59 settembre 2017 mentre era di 22a magnitudine, inoltre c'erano immagini di pre-scoperta sempre di PanSTARRS del 19 settembre. Era stata pubblicata sul PCCP come P10E2ep. La ​​cometa era al perielio a circa 2,2 UA nel luglio 2017, ed aveva un periodo di circa 5,6 anni.
NK 4285 - CBET 4448 🔐 - MPEC 2017-U237 .
R. Weryk (Dipartimento di Fisica e Astronomia, University of Western Ontario), segnala il recupero della cometa P/2017 S9 (cfr. CBET 4448), ottenuto da Pan-STARRS 2 con il Ritchey-Chretien da 1,8m a Haleakala, il 6 agosto 2022 e con il riflettore Ritchey-Chretien del Pan-STARRS 1 da 1,8m, il 2 settembre 2022. Le immagini del 2 settembre appaiono asteroidali e le immagini del 6 agosto non erano abbastanza buone per discernere qualsiasi attività in modo affidabile.
Weryk è stato in grado di identificare la cometa anche nelle immagini di Pan-STARRS 1 riprese nel 2011.
In base alle nuove osservazioni effettuate, rispetto alle previsioni, occorre una correzione di -0,69 giorni.

Passaggi al perielio:
Passaggi al perielio effettuati e prossimi a breve (Dal sito di Seiichi Yoshida, e del CBET):
_ 19 dicembre 2011 - _ 23 luglio 2017 - _ 25 febbraio 2023 - _ 1 ottobre 2028 - _ 7 maggio 2034 - ecc.

Parametri orbitali:

DATI dal Central Bureau Electronic Telegrams:

                    Epoca = 2023 Febbraio 25.0 TT
     T = 2023 Febbraio 25.46800 TT    Peri. = 237.56524
     e = 0.3053851                    Nodo  = 146.20510 (2000.0)     
     q = 2.1916918 UA                 Incl. =  14.13775
     a = 3.1552618 UA  n = 0.17585348     P =   5.60 anni

                    Epoca = 2028 Settembre 26.0 TT
     T = 2028 Ottobre 1.39273 TT      Peri. = 237.41041
     e = 0.3038013                    Nodo  = 146.16561 (2000.0)
     q = 2.1974829 UA                 Incl. =  14.13224
     a = 3.1564017 UA  n = 0.17575823     P =   5.61 anni

                    Epoca = 2034 Aprile 28.0 TT
     T = 2034 Maggio 7.73546 TT       Peri. = 236.90073
     e = 0.3029178                    Nodo  = 146.13783 (2000.0)
     q = 2.2018211 UA                 Incl. =  14.13176
     a = 3.1586250 UA  n = 0.17557269     P =   5.61 anni
Diagramma orbitale - JPL ).
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456P/PANSTARRS 119

La 456P/PanSTARRS, denominata anche P/2021 L4, è una cometa periodica, che appartiene al gruppo delle comete della Fascia Principale (MBC), e non possiede una elevata eccentricità, difatti si trova in un'orbita abbastanza stabile e non passa mai a meno di circa 1,9 UA da Giove.
PanSTARRS 1 ha scoperto la cometa mentre era di magnitudine +21, nelle immagini scattate con il telescopio Ritchey-Chretien da 1,8m il 14,27 giugno 2021, ed è stata inserita nel PCCP come P11h3rz. In seguito sono state trovate osservazioni di pre-scoperta di Spacewatch e PanSTARRS, di inizio mese. 
CBET 4986 🔐 - MPEC 2021-M77 - AVB-2021L4 .
La cometa era al perielio a circa 2,8 UA nel settembre 2019, e ha un periodo di circa 5,6 anni, e dato il lungo tempo trascorso dal perielio, si suppone che potesse essere in esplosione al momento della sua scoperta, l'evento può essere stato causato sia da un impatto che ha espulso materiale o ha scoperto sostanze volatili sotto la superficie, oppure da una rapida rotazione dovuta all'effetto YORP che ha portato l'oggetto a perdere parte della sua superficie.

Passaggi al perielio:
Passaggi al perielio effettuati e futuri (Dai siti di Seiichi Yoshida, Syuichi Nakano, e dal CBET):
_ 5 settembre 2019 - _ 15 aprile 2025 - _ 6 dicembre 2030 - _ 28 luglio 2036 - _ 27 marzo 2042 - 
_ 7 dicembre 2047 - ecc.

Parametri orbitali:

DATI da Syuichi Nakano, nota NK 4871:

     Epoca = 2019 Agosto 25.0 TT
     T     = 2019 Settembre 5.67082  +/- 0.00705 (m.e.) TT 
     Peri. =  234.92067              +/- 0.00105
     Nodo  =  243.23503              +/- 0.00003   (2000.0)   
     Incl. =   16.95981              +/- 0.00001
        q  =    2.7899344            +/- 0.0000080 UA
        e  =    0.1191413            +/- 0.0000015
        a  =    3.1672892            +/- 0.0000106 UA
        n' =    0.17485276           +/- 0.00000088
        P  =    5.637                +/- 0.0000283 anni

                Ritorno al perielio del 2025:

T     = 2025 Aprile 15.02266 TT     Epoca = 2025 Maggio 5.0 TT   
Peri. = 233.02185                       e =    0.1160796
Nodo  = 243.14769    (2000.0)           a =    3.1702454 UA
Incl. =  16.96570                       n'=    0.17460824
    q =   2.8022445 UA                  P =    5.645 anni
         Previsioni per i passaggi successivi dalla CBET 5210:
                    Epoch = 2030 Dec.  5.0 TT
     T = 2030 Dec.  6.66851 TT        Peri. = 233.05093
     e = 0.1142186                    Node  = 243.11013 2000.0
     q = 2.8084330 AU                 Incl. =  16.96174
       a =  3.1705711 AU   n = 0.17458134   P =   5.65 years

                    Epoch = 2036 Aug. 15.0 TT
     T = 2036 July 28.20768 TT        Peri. = 232.51158
     e = 0.1082023                    Node  = 242.83811 2000.0
     q = 2.8299725 AU                 Incl. =  16.99695
       a =  3.1733345 AU   n = 0.17435335   P =   5.65 years

                    Epoch = 2042 Mar. 17.0 TT
     T = 2042 Mar. 27.79540 TT        Peri. = 232.98472
     e = 0.1067752                    Node  = 242.80387 2000.0
     q = 2.8355772 AU                 Incl. =  16.99336
       a =  3.1745392 AU   n = 0.17425411   P =   5.66 years

                    Epoch = 2047 Nov. 26.0 TT
     T = 2047 Dec.  7.67964 TT        Peri. = 235.33856
     e = 0.1012796                    Node  = 242.28553 2000.0
     q = 2.8544651 AU                 Incl. =  17.00376
       a =  3.1761438 AU   n = 0.17412208   P =   5.66 years
Diagramma orbitale - JPL ).
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A cura di Andreotti Roberto.